Spira da evoluta a moderatamente involuta e compressa lateralmente; assenza del solco girale tipico di Hildoceras. Coste falcoidi che talvolta si biforcano o triforcano dall'ombelico verso l'area ventrale, e segnate da leggeri tubercoli o bullae. Il ventre nella maggior parte delle specie è tricarenato-bisolcato, essendo dotato di una carena molto pronunciata con due solchi laterali gemelli. Il raccordo esterno dei solchi laterali col fianco talora è così acuto da dare origine a due carene secondarie.
L'ornamentazione dei fianchi è presente quasi esclusivamente nella parte superiore del giro: al di sopra del solco mediano, infatti, sono presenti robuste coste falcoidi proverse, mentre al di sotto del solco le coste sono assenti o appena accennate, sostituite da un'area liscia e leggermente rigonfia, con un bordo ombelicale più o meno inclinato. L'apertura è dotata di un rostro iponomico e di orecchiette laterali, riscontrabili negli esemplari fossili meglio conservati (ad esempio nelle ammoniti fossili di Holzmaden, in Germania, preservate come impronte in calcari bituminosi).
La linea di sutura (o meglio sutura settale) poco frastagliata con lobi dentellati e spaziati (formula, E L U2 U3 U1 I). Lobo E, esterno, più corto di L; lobo A, accessorio della sella esterna, meno sviluppato di U2; lobo I, interno, stretto, infilato, o no, nel lobo precedente (vedi figura in scheda sul genere in Venturi e al. 2010).
In generale, il diametro medio delle conchiglie appartenenti a questo genere è inferiore ai dieci centimetri, pur potendo arrivare ad oltre quindici centimetri negli esemplari più longevi.